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Se potessi avere 1.350 euro al mese!

Presentata alla fine di novembre a Milano, la ventesima edizione dell’Osservatorio Findomestic – Consumi ha come sempre fatto una panoramica sull’andamento dei principali mercati dei beni durevoli. Nell’Osservatorio appena pubblicato sono stati anche approfonditi gli elementi che, nella percezione degli italiani, sono considerati un ostacolo alla crescita. Tra questi peso delle tasse, fisco, eccesso di debito pubblico, politiche economiche errate. La ricerca ha evidenziato come il motivo della famosa canzone degli anni Trenta “Se potessi avere 1000 lire al mese” possa essere attualizzato in “1.350 euro al mese”. Infatti, sotto il profilo strettamente economico, gli Italiani giudicano dignitoso un reddito di almeno 1.359 euro mensili per i single, di 1.876 per la coppia senza figli; di 1.995 per la coppia con figli. Va anche sottolineato che oltre l’80% degli intervistati ha comunque cambiato il proprio stile di vita riducendo le spese per vacanze, ristoranti, abbigliamento, tempo libero, addirittura generi alimentari. Quindi, cosa si può fare per influenzare positivamente il futuro? Secondo la maggioranza occorre più equità - intesa come ripartizione della ricchezza -, tutela dei più deboli e delle aziende in difficoltà, una maggiore istruzione interpretata anche come più ricerca e sviluppo. In questo contesto l’innovazione dovrà diventare un’importante risorsa collettiva composta da tre asset: ingegno umano, informatica e biomimesi (la scienza che imita le caratteristiche degli essere viventi per il miglioramento di attività e tecnologie umane).

Consumi ancora in calo

Per ciò che riguarda i consumi, il 2013 è stato ancora caratterizzato da una fase di calo, mentre una graduale ripresa dovrebbe cominciare a manifestarsi solo a partire dal prossimo anno. Dopo i minimi toccati nel 2012, anche la propensione al risparmio ha cominciato a crescere nell’anno in corso. Analizzando più in particolare le due macrofamiglie costituite dalla spesa per la mobilità e da quella per i beni per la casa, l’Osservatorio Findomestic ha puntualizzato come la prima (autovetture nuove ed usate, motoveicoli e camper) ha riportato nel 2013 un ulteriore calo sia delle vendite (-4,4%) sia del fatturato (-4,0%). Una flessione dovuta non solo a fattori economici, ma anche ai cambiamenti delle abitudini di spesa dei consumatori, che vede, tra le preferenze dei giovani, al primo posto i consumi tecnologici e non più l’auto o la moto. Inoltre si sta facendo strada la tendenza alla rinuncia all’auto, in particolare a una seconda vettura all’interno della famiglia. Il ridimensionamento dei consumi ha interessato anche la spesa per i beni durevoli per la casa, che nel 2013 hanno registrato una contrazione sia delle vendite che del fatturato. Le cause sono un contesto economico sfavorevole e il persistente clima di incertezza che spingono a rinviare l’acquisto di beni non strettamente necessari. In crescita risultano solo telefonia e – ma in misura più contenuta - l’information technology delle famiglie (rispettivamente a valore 9,6% e 4%).