04. Ecco la seconda giovinezza

Intervista a Bruno Aceto, direttore generale GS1 Italy | Indicod-Ecrbruno-aceto.png

Con gli smartphone il mondo dei codici si apre ai consumatori che ne fanno uno strumento da utilizzare sempre più

A 40 anni dalla sua invenzione nel 1973, il codice a barre è ancora oggi una tecnologia non solo ampiamente diffusa, ma foriera di sempre nuove applicazioni, «grazie alla base numerica per l’identificazione univoca dei prodotti -spiega il direttore generale GS1 Italy | Indicod-Ecr Bruno Aceto - che oggi rappresenta il legame con il mondo digitale e tutte le potenzialità prospettate da Internet e dal mobile».

Perché proprio il codice a barre?

Ha permesso di abilitare processi automatizzati anche nella fase finale della filiera distributiva, quella della vendita sul pdv. Negli anni 50 e 60, quando la distribuzione moderna cominciava ad affermarsi, i retailer subivano il gap tra automazione dei processi produttivi e arretratezza dei sistemi di vendita in negozio. Poi fu la grande capacità di visione delle associazioni paritetiche di imprese industriali e distributive nei diversi paesi a permetterne la diffusione a livello globale, l’unica in grado di garantire un futuro a questa innovazione.

Come avviene l’approdo al mondo digitale?

Illustrazioni_2012-25.pngAttraverso due scatti tecnologici: il primo riguarda il carrier, ovvero chi trasporta il codice, quindi la radiofrequenza con i nuovi tag che velocizzano ulteriormente i processi d’identificazione fisica della merce. Anche qui il ruolo delle realtà associative è cruciale nella diffusione delle conoscenze tecnologiche e delle tecnologie stesse. Il secondo scatto tecnologico coinvolge invece il mondo esterno, Internet, gli smartphone, che per GS1 segnano una seconda giovinezza. Ciò che prima era delimitato al mondo b2b e avveniva sul pdv, oggi si apre al consumatore che naviga in rete o utilizza un cellulare per informarsi su un determinato prodotto, identificato dal barcode.

Uno sviluppo che le aziende hanno scelto di controllare?

Abbiamo dovuto creare una infrastruttura dedicata, non a caso nata in seno al Consumer Goods Forum e chiamata GS1 Source. Una sorta di Treccani dei prodotti, disponibile al pubblico e agli sviluppatori di applicazioni.

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