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Saldi invernali, carta di credito e liberalizzazioni

È un particolare punto di vista, quello dell’Osservatorio acquisti Carta Sì relativo al periodo delle promozioni e dei saldi invernali, che merita di essere seguito per diversi motivi. Il primo perché, lungi dall’essere limitativo, analizza la fascia più evoluta della popolazione italiana che spende in beni di consumo, perché lo fa utilizzando la carta di credito. Il secondo motivo perché nel caso dell’Osservatorio relativo alle spese per i saldi invernali conferma il benefico valore delle liberalizzazioni nel commercio. Il terzo, perché offre argomentazioni più forti al connubio tra turismo e commercio.

Il periodo dei saldi invernali si sta chiudendo male. Certamente non si poteva pensare che, in un Paese in cui il reddito disponibile pro-capite in termini reali è tornato ai livelli della metà degli anni Ottanta, i saldi post-natalizi sarebbero stati un successo. Invece, dai dati dell’Osservatorio, siamo di fronte a una sequenza impressionante di segni negativi degli acquisti con carta di credito. Il “paniere saldi” di Carta Sì (il 25,3% delle spese complessive con carta, pari a 1,6 miliardi di euro), infatti, registra un calo di -10,1% rispetto a gennaio 2012, a fronte di un +5,1% degli altri settori.

A farne le spese soprattutto informatica, grande distribuzione non alimentare, abbigliamento e calzatura (che vale il 60% del paniere). Uniche voci in crescita, settori cine foto ottica (+5,3%), profumerie e casalinghi (+0,3% ciascuna),

Rispetto a un anno fa, lo scontrino medio del paniere si è ridotto del 4,9%, essendo passato da 126,3 a 120,1 euro, con informatica, abbigliamento e profumerie che hanno registrato riduzioni percentuali superiori alla media.

Venendo alla distribuzione delle spese nell’arco della settimana, “le dinamiche – recita l’Osservatorio - si sono mostrate particolarmente negative nei giorni feriali, il sabato la tendenza è stata poco più che stabile, mentre la domenica (pur su valori assoluti inferiori) i volumi sono stati di oltre un quarto superiori a un anno fa.

Da segnalare, inoltre che un’analisi più approfondita riguardo al settore abbigliamento e accessori evidenzia che nelle regioni senza vincoli alle promozioni in dicembre le vendite sono cresciute, rispetto all’anno precedente, del 2,4% (nelle altre regioni il calo è stato -3,8%). Nelle stesse regioni a gennaio il calo è stato complessivamente -10,3% (al confronto con -12,9% delle restanti regioni).

Infine, una nota positiva arriva dall’apporto dei compratori stranieri: i saldi sono un potente attrattore per gli stranieri: rispetto a gennaio 2012 le spese complessive sono cresciute del +1,7% e il paniere saldi del +6,3%. In grande evidenza i compratori russi, che hanno pesato per il 32% delle spese per saldi, con un incremento dell’11,3%.

A cura di Fabrizio Gomarasca