supply chain

Storia di successo – DHL, Mediamarket, Samsung, Sony

Chi sono le aziende

Quattro aziende, quattro brand, quattro realtà che hanno deciso di collaborare, ognuna per il ruolo che le compete, a un nuovo modello di supply chain. L’idea alla base dell’iniziativa è un concetto di smart package. Il denominatore comune è una nuova intelligenza abilitata dall’RFId. É così che un colosso nazionale nell’elettronica di consumo come Mediamarket (società che appartiene alla tedesca Metro ed è presente in Italia con le insegne Media World e Saturn), un operatore logistico del calibro di DHL e due leader dell’infotainment come Sony e Samsung hanno anticipato le tendenze del mercato, definendo un modello di filiera all’insegna della massima cooperazione e dell’innovazione. L’obiettivo? Identificare un format distributivo unico e condiviso per migliorare l'efficienza e l’efficacia del processo logistico.

La sfida

Televisori, fotocamere digitali, Mp3 player, videocamere, lettori audio e video, pc, console per videogiochi, telefoni fissi e cellulari, navigatori satellitari e sistemi GPS: l’elettronica di consumo è un settore estremamente dinamico e caratterizzato da un altissimo turn over di prodotto. La filiera, in questo caso, è molto complessa: i flussi delle merci arrivano da una pluralità di interlocutori, che possono essere produttori diretti o assemblatori, passano attraverso le mani degli operatori logistici a cui sono affidati i servizi di confezionamento, trasporto e consegna, per arrivare nei magazzini dei punti vendita ed essere codificati ed esposti sugli scaffali. Alla complessità di questo iter di processo si aggiunge l’estrema varietà degli item, gestiti in grandissime quantità, di grande valore, ma dalle dimensioni spesso ridotte. Caratteristiche che rendono i prodotti elettronici statisticamente più soggetti a perdite lungo la supply chain, in seguito a furti o smarrimenti. Per questo motivo quattro player hanno avviato un progetto (i.trace - italian trial of RFId application to consumer electronics) di ingegnerizzazione della supply chain incentrato su un processo di identificazione a radiofrequenza (RFId) per introdurre una tracciabilità capace di assicurare una maggiore trasparenza dell’avanzamento degli ordini e, in parallelo, abbattere le tempistiche di spedizione e consegna.

La soluzione

Partner tecnologici del progetto sono GS1 Italy | Indicod-Ecr e l’RFId Solution Center del Politecnico di Milano, che hanno studiato insieme i processi, ridisegnandoli con il supporto della tecnologia RFId. Il progetto è stato suddiviso in due fasi per fornire a tutte le aziende coinvolte un quadro completo e oggettivo per la valutazione della sostenibilità tecnico-economica delle soluzioni RFId applicate ai vari processi logistici e commerciali. La prima incentrata sulla possibilità di migliorare l'efficienza del processo logistico all'interno di DHL. La seconda focalizzata sulla misurazione del miglioramento nell'interfaccia tra DHL e Mediamarket grazie alla migliore visibilità dei prodotti lungo la filiera.

Il progetto, di tipo altamente collaborativo, ha coinvolto anche tre aziende. Ognuna verticalizzata sulle proprie competenze: Incas per la parte hardware, King per la parte software di sviluppo di una piattaforma condivisa da tutti gli operatori della supply chain, e LabId per i tag.

Lo start del progetto ha visto i due brand dell’Hi-tech, Samsung e Sony, selezionare una serie di articoli rappresentativi della gamma di prodotti distribuiti tramite DHL. Mediamarket ha scelto come punto vendita per la sperimentazione lo store Saturn, sito nel centro commerciale Le Due Torri di Stezzano (Bg).

Tra telefoni, televisori e camere digitali sono state campionate 89 differenti merceologie (di cui 55 referenze Sony e 34 referenze Samsung), per un totale di oltre 14mila pezzi.

La tracciabilità RFId inizia dal ricevimento dei prodotti Samsung e Sony in DHL che avviene in due zone di magazzino dedicate ai due brand e chiamate "gabbie". Si tratta aree protette, dove vengono lavorati (verificati, pellicolati e stoccati) prodotti ad alto valore e volatilità come mp3 player, videocamere, fotocamere o smartphone. Nella gabbia i tag vengono inizializzati associando il seriale del tag al seriale del prodotto (una sorta di “matricola” definita all’origine, negli stabilimenti produttivi). In un’area bulk tradizionale sono invece stoccati prodotti dimensionalmente più grandi come, nel caso specifico, i televisori. Tutti i pallet di prodotti delle 89 merceologie selezionate e tutti quelli destinati al punto vendita di Stezzano vengono dunque etichettati in DHL con un tag RFId fornito da LabId.

Dalla termoretrazione alla messa a stock, dal picking alla preparazione della spedizione i tag (studiati in modo da evitare l’associazione di tag vicini e una lettura corretta anche in presenza di materiali difficili come i metalli) permettono di presidiare la movimentazione dei prodotti. I pallet passano sotto un portale, equipaggiato con lettore e antenne RFId, per verificare l’uscita dalla gabbia che arriva a leggere oltre 300 tag a bancale. L’operatore verifica la coerenza dell’uscita dalla gabbia tramite un monitor che riporta i quantitativi e la spedizione associata. Dopo l’uscita dalla gabbia, il bancale viene posto in banchina di uscita assieme ad altri non taggati. Dal picking alla fase di carico sul veicolo dell’autista incaricato della consegna al magazzino del punto vendita Saturn, ogni prodotto dotato di tag RFId è identificato e tracciato.

Il sistema sviluppato, estremamente veloce e intuitivo, viene utilizzato dall’operatore per svolgere questa operazione senza coinvolgere i sistemi di Dhl, in modo da azzerare qualsiasi impatto sulla business continuity aziendale. Una volta chiusa la spedizione, infatti, il sistema attraverso un canale parallelo indipendente dal gestionale centrale comunica al punto vendita Saturn coinvolto nella sperimentazione tutti i dettagli di ogni singolo codice seriale.

Dal punto di vista informatico tra DHL e Saturn è stato impostato un sistema simile a quello che sarà lo standard di filiera definito da GS1, ovvero l'EPCIS (EPC Information System): il concetto è che ciascun nodo della filiera, in modalità standard, comunica con gli altri nodi tutta una serie di informazioni riguardanti il singolo tag e le unità logistiche ad esso associate.

Una volta che la spedizione dal magazzino di DHL arriva al magazzino di Saturn, a Stezzano, l’operatore in fase di scarico deve semplicemente controllare la coerenza della spedizione con quello che viene rilevato dal sistema perché all’ingresso è stato predisposto un varco dotato di lettore e antenne RFId che effettua in automatico il controllo della merce in ingresso.

In Saturn tra il magazzino e l’area di vendita è stato predisposto un secondo varco RFId, sempre attivo, che traccia i singoli seriali che vengono movimentati verso gli scaffali del punto vendita e viceversa. Tra i plus della soluzione, infatti, la possibilità di registrare a sistema gli articoli che dal negozio rientrano in magazzino in caso di cambi merce o di turnazione dei prodotti a scaffale legati a promozioni o lanci stagionali.

Benefici

Il pilota i.trace ha confermato la qualità del sistema, gestendo le varie realtà logistiche di DHL e Saturn come dei nodi integrati nell’EPCIS (Epc Information System). Grazie all’uso dei tag RFId utilizzati per identificare in maniera univoca i singoli prodotti da DHL a Saturn, la gestione si è confermata in un unico flusso informativo condiviso, capace di garantire la massima precisione dei dati, ma anche un abbattimento delle tempistiche di preparazione dell’ordine e di spedizione grazie a una riduzione del tempo nei controlli e nei conteggi. Per Sony e Samsung i benefici operativi si sono tradotti in una riduzione del 30% dei tempi di preparazione e spedizione e di un sensibile abbattimento dei tempi di controllo in spedizione Ma il vero plus è che ad ogni passaggio della filiera diventa possibile tracciare individualmente ogni singolo prodotto, migliorando l’accuratezza dei controlli e il presidio sul patrimonio di prodotti, diminuiti del 95%.

Grazie all’introduzione di una tracciabilità RFId la supply chain logistica risulta ben presidiata e scevra da errori: il sistema è in grado di segnalare puntualmente e immediatamente qualsiasi incongruenza, permettendo un intervento proattivo su anomalie o eventuali colli di bottiglia.

Dal punto di vista di Samsung e Sony, il sistema RFId rappresenta un valore aggiunto in quanto oltre a ridurre le scorte in transito consente un info sell out dettagliato. Al punto vendita i prodotti arrivano più in fretta e ancor più rapidamente possono essere registrati ed esposti sugli scaffali. Il replenishment con l’RFId riduce l’out of stock dando al punto vendita una rapidità di servizio senza eguali.

Molteplici i vantaggi di i.trace per Mediamarket: oltre a un aumento di efficienza nelle operazioni di ricevimento e di visibilità sullo stock del magazzino e dell’area espositiva del punto vendita Saturn, disporre di prodotti dotati di tag RFId consentirebbe di ridurre lo stock-out per i prodotti a libero servizio e ridurne l’obsolescenza, tema molto rilevante per i notebook. La gestione RFId consente di liberare risorse, traducibili in un aumento del tempo dedicato all’assistenza alle vendite.

Il monitoraggio puntuale con il dettaglio del singolo codice seriale delle movimentazioni nei punti vendita ha portato i quattro player a una tracciabilità evoluta con una reportistica capace di garantire il più alto regime di controllo e di efficienza.

L’unico elemento di rallentamento nel pilota è stata la taggatura manuale dei prodotti in DHL, ma una volta che la soluzione sarà messa a regime i prodotti potrebbero arrivare già taggati dalla fabbrica, ottimizzando il processo logistico sin dalla fase di produzione, ipotizzando accordi anche con i trasportatori per una tracciabilità della supply chain completa e massimamente integrata.

Ti invitiamo a guardare il video che racconta questo progetto.