supply chain

02. Australia. Le supply chain sostenibili del 2020

Il workshop sulla Future Value Chain che si è svolto in Australia si è concentrato in particolare sullo sviluppo di una supply chain sostenibile, il cui obiettivo sia contribuire all’elaborazione di un’agenda sulla sostenibilità nel suo complesso. Innanzitutto, il gruppo, composto da 27 manager, ha scelto di partire dai risultati dello studio sulla Supply chain del futuro 2016, pubblicato nel 2008 da Global Commerce Initiative e Capgemini. Quel report concludeva che una supply chain sostenibile crea benefici economici per le imprese, tra cui una riduzione dei costi dei pallet del 40% e di quelli energetici del 20%. La via per ottenere tali benefici è la creazione di quadri di riferimento collaborativi che consentano alle aziende di lavorare insieme.
I partecipanti hanno delineato quattro iniziative da promuovere.

1. Modello di Export/Import per carichi convenzionali e container. Sul mercato australiano, le unità import/export sono di due tipi: la movimentazione per container e per carichi convenzionali. Il cambiamento più importante previsto per il 2020 sarà un maggiore ricorso all’information technology, che coinvolgerà non solo gli operatori di maggiori dimensioni, ma tutti gli attori che partecipano alla movimentazione delle merci nell’import/export.
Per adottare e implementare con successo il modello proposto, il gruppo ha raccomandato:

  • Una pianificazione territoriale
  • L’adozione di un Virtual shared Logistics Management system (VsLMs – sistema virtuale di gestione della logistica condiviso) con accesso aperto e basato su standard e protocolli
  • Una strategia nazionale nel trasporto delle merci, che includa tutti i nodi più importanti
  • Più partnership pubblico-privato

2. Modello di catena d’importazione, urbana, interurbana e regionale. Il team si è concentrato sullo sviluppo di un modello future state uniforme di supply chain urbana, interurbana e regionale da applicare entro il 2020. Perseguire la sostenibilità delle supply chain richiederà l’elaborazione di una serie di princìpi guida per la movimentazione delle merci in ambito urbano. Nello specifico, grandi volumi richiedono corsie simili a “nastri trasportatori”, i volumi medi meccanismi simili a quelli dei “vagoncini”, mentre i piccoli volumi movimenti “parzialmente equivalenti”.

Il team ha accomandato di innalzare il profilo del trasporto delle merci a tutti i livelli, mediante politiche specifiche e assicurandosi che rimanga saldamente in agenda. Per garantire la fattibilità del modello future state, il gruppo ha inoltre raccomandato che sia posto in un contesto a lungo termine, che vada oltre il 2020.

3. Modello rurale e remoto. Il team ha sviluppato un modello future state uniforme per le supply chain rurale e remota, da applicare entro il 2020. Dopo avere esaminato la situazione attuale di entrambi i casi, è stato deciso che, a causa della natura di quest’area della supply chain, la situazione doveva rimanere com’era e che il modello future state non doveva differire radicalmente dall’attuale.
Sono state comunque identificate alcune aree di miglioramento come: fornire alla comunità un accesso aperto ai benefici economici, con particolare riguardo per i porti a fondale profondo e la movimentazione delle strutture di carico convenzionale; il consolidamento di fornitori di servizi logistici locali e la condivisione delle risorse per migliorare le supply chain rurale e remota; una maggiore visibilità delle informazioni concernenti la distribuzione e la richiesta di consolidare e regolarizzare la domanda per garantire una distribuzione sostenibile.

Il team ha raccomandato una maggiore collaborazione, maggiori investimenti, ove necessario, da parte di governo, settore privato e partnership pubblico/privato, nonché il consolidamento e un miglior accesso ai dati.

4. Comunicazioni. Il gruppo ha confermato che le attuali tendenze e normative della supply chain non sono sostenibili e ha identificato una strategia per evidenziarne i problemi e offrire soluzioni a governo, industria e comunità. Il team ha poi sviluppato messaggi chiave relativi alla controversa piattaforma del cambiamento, focalizzati su come assicurarsi che gli standard di vita futuri dei nostri figli reggano di fronte a una minore accessibilità alle unità abitative, a una maggiore congestione del traffico, a una riduzione delle risorse, all’aumento dei costi e a una maggiore tensione urbana derivante dall’incremento della popolazione. Tali fattori, se non saranno affrontati, causeranno una diminuzione della produttività e della competitività internazionale.

Per promuovere queste iniziative, il gruppo australiano della catena del valore del 2020 ha pubblicato un report intitolato “Future supply Chains 2020” che mette in evidenza influenze, forze e volani chiave che l’industria dei trasporti e della logistica australiana sta sperimentando oggi e che il gruppo ritiene rimarranno costanti o aumenteranno d’intensità nel corso dei prossimi dieci anni. Dopo un’attenta analisi di queste forze, il gruppo ha definito una roadmap che le varie supply chain australiane dovranno adottare nel prossimo decennio.