economia

04. Concorrenza all'italiana

Ma se la spesa è più magra, oltre al reddito, il problema sono anche i prezzi. Troppi settori ancora non risentono a pieno degli effetti benefici della concorrenza. Rendite di posizione e pratiche ancora monopolisitiche si fanno sentire su voci di spesa fondamentali per le famiglie

I carburanti restano più cari che nel resto d’Europa anche perché il tormentato processo di liberalizzazione della rete è ancora in corso. La quota di mercato degli impianti della GDO grande distribuzione è infatti appena dell’1% mentre in Francia supera il 50%.
Il mercato dei farmaci ancora non è del tutto aperto: le parafarmacie garantiscono risparmi consistenti sui prodotti da banco, ma la quota di mercato nella grande distribuzione resta molto inferiore alla media europea e il processo di liberalizzazione della vendita va avanti a singhiozzo.
Banche e assicurazioni restano settori poco trasparenti e con bassi livelli di concorrenza. Per limitarsi a prodotti utilizzati da pressoché tutte le famiglie, un conto corrente costa più caro che nel resto dell’Unione e l’RC auto è aumentata in media del 55% in un decennio.

Anche sul fronte delle bollette dell’energia, le liberalizzazioni stentano a dare i frutti sperati. E anche se il mercato finale è aperto, lo scarso risparmio potenziale e la difficoltà di confrontare le offerte frenano la mobilità dei consumatori.

Per il libero mercato, in questi settori, la strada resta lunga…

Fonti: Istat, The Nielsen Company, Symphony Iri, Eurostat, Ministero delle Finanze, Banca d’Italia, Federdistribuzione, Cermes/Università Bocconi.