tecnologia

01. Introduzione

La partita in Italia sul Mobile Payment è ancora agli inizi. Eppure le aspettative sono molto alte e un po’ tutti i player sono in campo (banche, operatori di telecomunicazioni, società di software, esercenti e operatori del retail) per non farsi trovare impreparati ad affrontare quella che si prevede possa essere una della più significative innovazioni nel commercio: la dematerializzazione del denaro contante.
Il processo sarà lungo e non privo di criticità, come è emerso dal convegno “Mobile Payment: tra aspettative e realtà” promosso dall’Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il DEI - Dipartimento di Elettronica e Informazione (www.osservatori.net) -, con il patrocinio di Club Italia e Indicod-Ecr e con il supporto di numerose aziende partner.

Secondo i ricercatori dell’Osservatorio, gli ambiti di applicazione del pagamento in mobilità sono quattro.
Si passa dal pagamento di prossimità in cui il cellulare “emula” una carta di pagamento (Mobile Proximity Payment), al pagamento di servizi in remoto (a distanza) tramite Sms o Applicazioni (Mobile Remote Payment), fino, in un’accezione più ampia, alla gestione dell’intero processo di acquisto e pagamento in remoto (Mobile Commerce) e al trasferimento di denaro tra utenti o tra utenti e istituti finanziari (Mobile Money Transfer). Il tratto comune a questi paradigmi è l’uso del telefono cellulare e delle sue caratteristiche distintive per innovare le modalità di pagamento: l’enorme penetrazione demografica (oltre 5 miliardi di dispositivi al mondo), la mobilità, l’estrema portabilità e l’interattività. Tuttavia, le differenze tra i diversi paradigmi sono tali che, al di là di alcune premesse comuni, le analisi sulla situazione presente, sulle potenzialità e sugli sviluppi sono affrontati dall’Osservatorio separatamente. A fare da comune denominatore due considerazioni: l’enorme potenzialità dell’infrastruttura tecnologica costituita dalla penetrazione dei telefoni cellulari in Italia: 90 milioni di sim attive e 50 milioni di utenti (pari all’85% della popolazione italiana, con una penetrazione che è seconda solo a quella della Tv e superiore alle connessioni Internet) e la crescita del Mobile Commerce che ha raggiunto un transato di 12 milioni di euro nel 2010.
«Il confine tra Mobile Commerce e mobile Payment risulta un po’ sfumato» ha osservato Alessandro Perego, Responsabile Scientifico Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano «mentre i pagamenti di prossimità, con la diffusione di cellulari abilitati NFC potrà avere un impatto pervasivo su tutto il settore retail».

Molte le questioni ancora aperte, tra cui, per citarne alcune: come fare percepire il valore aggiunto dei servizi di Mobile Payment a esercenti e utenti, come generare un sistema virtuoso che coinvolga un numero più alto di esercenti e utenti, come generare margini positivi per tutti gli attori coinvolti e, soprattutto, in quanto tempo saranno disponibili per un gran numero di utenti i cellulari NFC. L’annunciato arrivo dell’iPhone 5 abilitato NFC potrebbe rappresentare la discontinuità attesa, vista la forte capacità di traino di Apple. Così come la diffusione di tablet ed e-reader potrebbero generare ulteriore impulso.