consumi

Clima economico e consumi - febbraio e marzo 2009

L'Osservatorio di febbraio 2009

Le principali evidenze

I primi dati del 2009 parlano di una situazione economica del Paese caratterizzata da un’industria in grande sofferenza. L’Istat rileva un crollo degli ordinativi, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, del 15.4%. Grande affanno si riscontra soprattutto nel settore automobilistico: e ciò è una tendenza generalizzata anche negli States dove, quotidianamente, i grandi colossi automobilistici annunciano licenziamenti, nelle migliori delle ipotesi, rischio bancarotta, nelle peggiori.
In Italia, sempre secondo i dati Istat, risultano invece in crescita i settori industriali legati alla produzione di beni di prima necessità, quindi le industrie alimentari e delle bevande.
Guardando attraverso i dati dell’Osservatorio, in particolare i dati relativi ai consumi, notiamo in questa rilevazione come tenda a consolidarsi la propensione a mantenere invariata la spesa per i consumi, in generale, ma ancor di più per i beni di prima necessità, quasi a conferma delle indicazioni Istat relative alla tenuta del settore alimentare.
Per quel che riguarda le prospettive del Paese, gli intervistati confermano la tendenza rilevata negli ultimi mesi nonché le preoccupazioni del Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, relative alla necessità di rafforzare le misure dello Stato a favore delle industrie in crisi, che sembrano tuttavia non trovare adesioni all’interno dell’Esecutivo.

I risultati di febbraio

La rilevazione del mese di febbraio mostra dei segnali leggermente differenti rispetto ai dati raccolti il mese scorso: per quel che concerne la situazione del Paese aumenta la percentuale delle indicazioni relative al “peggiorerà” a scapito sia del “migliorerà” sia del “rimarrà invariata”. Nonostante i continui inviti all’ottimismo, i segnali di un Paese in crisi vengono colti ed interiorizzati dagli intervistati, anche dai gruppi notoriamente più consumistici, e palesati attraverso questa scarsa fiducia nelle sue prospettive. Per quel che riguarda la famiglia, invece, pare verificarsi una situazione di stasi: ben lungi dal prevedere miglioramenti, gli intervistati dichiarano in maggior percentuale rispetto al mese scorso di vederla invariata.

I consumi e le loro tendenze sono ancora destinati al generale contenimento, ma mostrano, in questa rilevazione, un percettibile spostamento delle indicazioni verso il “non modificarli”: un segnale che, nel generale clima di sfiducia, può quasi essere definito positivo.

L’Osservatorio Dinamiche intende analizzare, in maniera continuativa, la percezione degli italiani relativamente ad una serie di aspetti di primo piano: la situazione economico-finanziaria del Paese e della propria famiglia, l’atteggiamento verso i consumi e verso alcune categorie di beni, sia di largo consumo sia voluttuari.

Gli obiettivi dell’Osservatorio vengono perseguiti intervistando mensilmente un campione di 1.000 individui, rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne in base alle variabili del genere, età, grande ripartizione territoriale e ampiezza centri, tramite metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interview). Il field di ricerca, i cui risultati sono presentati nelle pagine a seguire, è stato effettuato nei giorni compresi tra l’11 ed il 17 febbraio 2009.

A cura di Dinamiche

L'Osservatorio di marzo 2009

Le principali evidenze

Gli ultimi dati di Confindustria parlano di un incremento del ricorso, da parte delle aziende, alla cassa integrazione. A febbraio il monte ore Cig annualizzato è stato pari all'1,16% della forza lavoro (0,8% a gennaio). E la crisi si ripercuote anche sulle buste paga, sempre meno pesanti. Ad aggravare lo stato delle imprese c'è anche la stretta operata al credito dalle banche che, secondo gli analisti di Confindustria, ostacola l'attività del 9,9% delle imprese italiane.
Da parte sua, l’Istat rileva come nell’ultimo trimestre 2008, rispetto al quarto trimestre 2007, il valore aggiunto dell'industria in senso stretto sia diminuito dell'8,4%, quello delle costruzioni del 4%; per il settore dei servizi si è avuta una diminuzione dell'1,2%. L'agricoltura ha registrato una crescita del 5,9%.
I dati “istituzionali” continuano quindi a parlare di una situazione economica del Paese caratterizzata da un’industria in grande sofferenza.
I dati dell’Osservatorio rilevano un pessimismo relativo alle prospettive economico - finanziarie del Paese in continua crescita, una sorta di percezione di “immutabilità” della situazione economico finanziaria della famiglia, così come immobili appaiono i consumi: il tutto in tendenza con quanto l’Osservatorio rileva da mesi.

I risultati di marzo

La rilevazione del mese di marzo ripropone le indicazioni rilevate il mese scorso: ovvero, un incremento delle indicazioni relative al “peggiorerà” per la situazione economico – finanziaria del Paese (51.4%), una percezione sempre più marcata di stasi delle prospettive della famiglia (rimarrà invariata: 68.2%). Lo scenario appare sempre meno ottimistico: le indicazioni di positività che si coglievano tra i gruppi più consumistici appaiono sempre più contrarsi.

I consumi e le loro tendenze sono ancora destinati al generale contenimento, ma mostrano, anche in questa rilevazione, un consolidamento delle indicazioni relative al “non modificarli”. Rileviamo un percettibile incremento delle indicazioni relative allo “spenderà di più” per i beni non di prima necessità, in particolare tra gli uomini e gli intervistati con titolo di studio superiore.

L’Osservatorio Dinamiche intende analizzare, in maniera continuativa, la percezione degli italiani relativamente ad una serie di aspetti di primo piano: la situazione economico-finanziaria del Paese e della propria famiglia, l’atteggiamento verso i consumi e verso alcune categorie di beni, sia di largo consumo sia voluttuari.
In questa rilevazione, si sono approfonditi i temi, già affrontati a luglio 2008, relativi alla marca e alla propensione all’acquisto di prodotti di marca.

Gli obiettivi dell’Osservatorio vengono perseguiti intervistando mensilmente un campione di 1.000 individui, rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne in base alle variabili del genere, età, grande ripartizione territoriale e ampiezza centri, tramite metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interview). Il field di ricerca, i cui risultati sono presentati nelle pagine a seguire, è stato effettuato nei giorni compresi tra il 2 ed il 5 marzo 2009.

A cura di Dinamiche


TAG: