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Clima economico e consumi - dicembre 2008

Le principali evidenze dell’Osservatorio

I dati Istat degli ultimi giorni parlano di una Italia in “recessione tecnica”: il Pil è in calo, così come lo è la produzione industriale (che ha subito una forte contrazione nel mese di ottobre). Scendono anche le esportazioni e gli investimenti.
Il Governo ha deciso di attivarsi per aumentare la quota di fondi destinata agli ammortizzatori sociali: Confindustria chiede, dal canto suo, un intervento anche a favore dei contratti atipici (quelli più penalizzati da questo stato di recessione), per evitare un conflitto sociale.
Descritto lo scenario economico del nostro Paese, soffermiamoci sui dati dell’ultima rilevazione, che evidenzia uno stato di pessimismo leggermente inferiore verso le sorti economiche e finanziarie dell’Italia e della famiglia: forse gli italiani stanno seguendo il consiglio del premier Silvio Berlusconi relativamente ad un atteggiamento più ottimistico in generale.
Peraltro, i segnali colti in generale non sembrano riflettersi sui consumi delle famiglie. Infatti, nonostante l’approssimarsi delle festività natalizie, i consumi permangono asfittici, anzi aumenta la percentuale degli intervistati che dichiarano di avere intenzione di contenerli.

I risultati di dicembre

La rilevazione del mese di dicembre evidenzia un clima appena meno pessimistico rispetto a quanto rilevato lo scorso mese: i dati si riportano ai livelli di ottobre, per quel che riguarda la percezione delle prospettive del Paese, eccezion fatta per la percentuale relativa al “Non sa” che tende a crescere nel corso delle rilevazioni. I dati relativi alla percezione delle prospettive economico-finanziarie della famiglia seguono lo stesso andamento riscontrato per il Paese: tuttavia le indicazioni relative al “migliorerà” rimangono inferiori a quelle di ottobre e, anche in questo caso, sale la percentuale relativa al “Non sa”. Sono, in generale, i più giovani (18-34 anni) a dichiararsi più ottimisti sia rispetto alle prospettive sia del Paese sia della famiglia.

I consumi e le loro tendenze, così come accade da mesi, sembrano destinati ad un generale contenimento: sia nella loro accezione generale, sia nella loro accezione particolare di largo consumo e non di prima necessità prevale tale propensione, a parte che per un leggero incremento riscontrato (“ne consumeranno di più”: 2.6%) per quel che riguarda i beni di largo consumo, motivato dall’approssimarsi delle festività natalizie.

Gli italiani e la spesa per il Natale 2008

Un italiano su due dichiara di avere intenzione di spendere meno questo Natale rispetto allo scorso anno. La tendenza a spendere meno appare più accentuata tra le donne (51.3%), gli intervistati tra i 35 ed i 44 anni (54.2%), i residenti al Sud (52.2%), le famiglie più numerose (5 componenti e oltre: 61.4%).

I settori più penalizzati da questa tendenza a spendere meno sembrano essere, nell’ordine: i mobili/complementi (59.3%), i ristoranti/consumi fuori casa (55.9%), il bricolage/abbellimento casa (55.0%), gli elettrodomestici/elettronica di consumo/telefonia (54.7%), i viaggi e le vacanze (54.4%).

Di converso, gli italiani spenderanno allo stesso modo rispetto al Natale scorso per il pranzo di Natale/Capodanno in casa (59.9%), per la cura della persona (54.5%), per i libri e la musica (40.1%). Per questi ultimi si riscontra anche la maggior percentuale di indicazioni relative allo “spenderà di più” (12.3%).

L’Osservatorio Dinamiche intende analizzare, in maniera continuativa, la percezione degli italiani relativamente ad una serie di aspetti di primo piano: la situazione economico-finanziaria del Paese e della propria famiglia, l’atteggiamento verso i consumi e verso alcune categorie di beni, sia di largo consumo sia voluttuari.
In questa indagine si sono poi approfonditi ancora i temi relativi alla propensione all’acquisto per il Natale 2008.

Gli obiettivi dell’Osservatorio vengono perseguiti intervistando mensilmente un campione di 1.000 individui, rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne in base alle variabili del genere, età, grande ripartizione territoriale e ampiezza centri, tramite metodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interview). Il field di ricerca, i cui risultati sono presentati nelle pagine a seguire, è stato effettuato nei giorni compresi tra l’1 ed il 4 dicembre 2008.

A cura di Dinamiche


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