tecnologia

Nuove opportunità dal mobile commerce

Il mobile commerce (o m-commerce) apre nuove opportunità d’interazione dei consumatori con i produttori e i distributori di beni di largo consumo. Opportunità d’accedere a informazioni (per esempio sulle caratteristiche e funzionalità di un prodotto o sulla sua autenticità) e a servizi (dal self scanning al mobile payment, passando per le innumerevoli forme di mobile promotion) per lo più tramite internet, come avviene per l’e-commerce, ma con modalità più dirette, agevoli e personalizzate di quelle finora consentite dall’acquisto on-line.

Opportunità che potranno tradursi in vantaggi concreti e fruibili dal vasto pubblico dei consumatori, a patto che vengano adottati standard di linguaggio comuni o comunque in grado di dialogare fra loro a livello internazionale. Che si eviti, in altri termini, di dar vita a una babele di sistemi e linguaggi proprietari.

La rete GS1, a livello internazionale, e Indicod-Ecr, in Italia, forti della loro expertise nello sviluppo e nell’implementazione di standard globali, mediante il coinvolgimento dei diversi stakeholders, possono giocare un ruolo chiave proprio nel processo d’individuazione e d’adozione degli standard di riferimento su cui si baseranno le applicazioni di m-commerce ritenute più interessanti e con maggior potenziale. Sono inoltre in una posizione privilegiata per poter coordinare e sincronizzare l’operato di gruppi di lavoro in via di formazione in diverse sedi GS1 e che vedranno riuniti intorno a un tavolo una molteplicità di soggetti: dai produttori e distributori di beni di largo consumo ai produttori di telefoni cellulari, dai gestori delle reti di telecomunicazione, agli ideatori delle applicazioni, ai creatori di software applicativi, ecc.

«Nell’autunno scorso», spiega Bruno Aceto, direttore generale di Indicod-Ecr, «un primo gruppo di lavoro formato dai rappresentanti di nove sedi GS1 in Europa e nel mondo, fra cui l’Italia, ha stilato un Libro bianco sul mobile commerce. Attraverso un’analisi dei bisogni e delle opportunità che il suo utilizzo apre alla filiera del FMCG e dello stato dell’arte delle tecnologie che possono consentirne e/o ostacolarne lo sviluppo, questo Libro bianco ha individuato i principali campi d’applicazione dell’m-commerce (le più interessanti appaiono quelle Business to Consumer, ndr) e ha inteso sollecitare una riflessione sulle modalità con cui i telefoni cellulari (oggi ce ne sono in circolazione 3 miliardi, ma saliranno a 4 miliardi entro il 2010) potranno migliorare il rapporto fra i partner commerciali lungo la filiera del largo consumo e, soprattutto, fra produttori e retailer da un lato e consumatori dall’altro».

«In Indicod-Ecr», aggiunge Massimo Bolchini, direttore gestione e sviluppo standard di Indicod-Ecr, «stiamo stendendo l’agenda preliminare di un gruppo di lavoro sul mobile commerce che contiamo di attivare già nelle prossime settimane. Siamo i primi a dare il via a una fase operativa su questo fronte all’interno della rete GS1». La sensibilità nei confronti di quest’evoluzione del modo di fare business nella filiera del largo consumo è d’altronde particolarmente elevata nel nostro Paese, non fosse altro per il primato che l’Italia ha in fatto di diffusione dei telefoni cellulari. Come ha confermato anche un recentissimo studio internazionale dell’Ofcom, l’Autorità inglese per le telecomunicazioni, la quantità di Sim presenti nel nostro Paese è di 138 ogni 100 abitanti.
«Per alcune applicazioni come il self scanning e l’extended packaging», evidenzia Bolchini, «il codice a barre è già lo standard di partenza. L’autenticazione dei prodotti ai fini dell’anticontraffazione, basata sulla lettura di un codice data matrix, comporterà invece d’individuare uno standard condiviso».

«Sostanzialmente», conclude Aceto, «le tecnologie per abilitare le applicazioni di m-commerce sono già disponibili e supportabili dai telefoni cellulari. Fintanto che non sarà chiaro quali sono le applicazioni prioritarie e quali gli standard di riferimento scelti dalle imprese del FMCG, è altamente probabile che i produttori di telefoni cellulari adotteranno o una strategia attendista nei confronti dell’m-commerce oppure, al contrario, una di fuga in avanti, ossia svilupperanno sistemi proprietari, rischiando così di ostacolarne una fruibilità generalizzata. Proprio per questo l’intervento della rete GS1 e del gruppo di lavoro in fase di costituzione in Indicod-Ecr in Italia saranno cruciali nel favorire uno sviluppo coordinato e coerente a livello internazionale di questo nuovo servizio. E in tempi relativamente brevi».