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Ikea adotta gli standard GS1

Quest’autunno, tutti i magazzini del colosso dell’arredamento Ikea e i loro 400 principali fornitori inizieranno a utilizzare, a livello mondiale, il sistema GS1 di codici a barre e gli Sscc (Serial Shipping Container Code, il numero seriale che identifica ogni singolo pallet o cartone). Il passo successivo sarà l’adozione di questo sistema per tutti i punti vendita Ikea. La multinazionale sta inoltre valutando le potenzialità e i vantaggi dell’adozione della tecnologia Rfid.

Prima dell’estate, Ikea aveva portato a termine un progetto pilota che dimostrava come il sistema GS1 migliorasse rapidamente la tracciabilità, la gestione delle anomalie e la qualità del prodotto.

«L’introduzione di questo sistema riduce considerevolmente i costi. Ciò significa sia prezzi più bassi sia prodotti di migliore qualità per i clienti Ikea. Questa tendenza continuerà con l’introduzione della Rfid», sostiene Jan Ståhl, business developer presso la Supply Chain Developement Ikea in Svezia.

Nell’aprile del 2004, Ikea ha avviato uno studio su quali sistemi e metodi venivano utilizzati per la tracciabilità in seno al gruppo anche al fine di valutare quale fosse il margine di miglioramento. Ecco cosa è emerso in generale: era impossibile rintracciare le merci a livello di pallet al di fuori del singolo magazzino Ikea. Le merci potevano essere rintracciate solo a livello di camion. Non appena le consegne arrivavano, venivano registrate presso il terminale ricevimento merci. Ogni magazzino assegnava numeri univoci ai pallet in arrivo. Tuttavia, se un pallet doveva essere inviato da un magazzino Ikea a un altro, ogni volta era necessario procedere a registrarlo nuovamente – un processo lungo e laborioso.

«Siamo giunti alla conclusione che la struttura per la tracciabilità e l’identificazione dei prodotti era troppo frammentaria», sostiene Jan Ståhl, «ci è sembrata ovvia la necessità di introdurre una struttura migliore e standardizzata».

Ikea ha così deciso di investire nel sistema GS1 e nei relativi codici Sscc. Questi ultimi sono composti da diciotto cifre e sono memorizzati come codici a barre utilizzando il GS1-128. Con questo sistema, tutte le parti in causa sono in grado di identificare univocamente un collo: fornitori, trasportatori e, in questo caso, i magazzini e i punti vendita Ikea.

Il sistema è stato adottato nel progetto pilota che ha interessato i magazzini di Älmhult e Torsvik, con i relativi fornitori. Il sistema ha subito mostrato importanti effetti positivi. In passato, una volta che il magazzino aveva ricevuto i pallet, questi rimanevano nella zona delle banchine ricevimento merci in attesa di essere registrati e gestiti prima di essere spostati in un’altra area del magazzino. Nel progetto pilota, il codice a barre veniva letto mentre il pallet veniva scaricato dal camion, permettendo così di essere subito prelevato da un autista e stoccato in magazzino. Con questo metodo, il tempo necessario per scaricare un camion si riduceva del 44%. Conseguentemente, la movimentazione nella zona ricevimento merci aumentava del 55%.

«É migliorato il controllo delle scorte, disponiamo di informazioni più precise sulla merce stoccata e la tracciabilità dei pallet funziona molto meglio. Ciò si applica anche ai fornitori che hanno iniziato ad adottare il sistema per la tracciabilità interna presso i propri magazzini».

La tracciabilità a livello di pallet migliora anche la qualità del prodotto, semplificando il sistema di segnalazione delle anomalie ai fornitori, dal momento che tutte le informazioni relative all’origine dei pallet sono prontamente disponibili.

«L’idea è che, a causa dei vari requisiti di legge relativi alla qualità dei prodotti in vigore nei diversi paesi, si possano facilmente rintracciare le materie prime con le quali i nostri prodotti sono fabbricati e in questo modo riusciamo a migliorare ulteriormente la qualità».

Il progetto pilota si è concluso a fine estate. In autunno, il sistema verrà adottato in tutti i magazzini Ikea a livello mondiale. Complessivamente, questi ultimi movimentano oltre 20 milioni di metri cubi di merce all’anno. Il personale dei magazzini ha già seguito dei corsi di formazione sul sistema GS1. Ikea già utilizza un sistema informatico di gestione magazzino, che è in grado di elaborare i codici dei pallet. Ciò significa che è pronta per le funzioni di tracciabilità fornite dal sistema GS1.

«Non si tratta solo di utilizzare gli Sscc, ma di far sì che tutti i sistemi informatici di Ikea siano in grado di elaborare queste informazioni e utilizzare le procedure di identificazione GS1», continua Jan Ståhl.

L’applicazione generalizzata del sistema ai magazzini Ikea inizierà a settembre. Parallelamente, il sistema sarà anche applicato a quattrocento dei maggiori fornitori a livello mondiale. La fase successiva prevederà la graduale applicazione del sistema anche ad altri fornitori, fino ad arrivare a un totale di circa 900.

I risparmi conseguiti grazie all’introduzione del sistema GS1 si tradurranno automaticamente in prezzi più bassi per i consumatori. Costi e prezzi subiranno un ulteriore taglio grazie a un progetto parallelo che mira a estendere il sistema GS1 a tutti i punti vendita Ikea.

«Il nostro punto vendita a Malmö è già in grado di accettare, importare ed elaborare i codici Sscc» afferma Jan Ståhl. «L’anno prossimo inizieremo ad applicare il sistema a tutti i nostri punti vendita nel mondo».

Adesso che Ikea ha adottato il sistema GS1, può iniziare a utilizzare l’ Rfid per migliorare ulteriormente la tracciabilità, la segnalazione delle anomalie e il controllo delle scorte.
«Utilizzando l’Rfid, è possibile disporre di molteplici punti di lettura. In questo modo possiamo essere certi di caricare e scaricare le merci giuste. In teoria, è facile applicare delle etichette sui pallet, ma concretamente l’attuazione di una soluzione Rfid necessita anche dell’installazione di antenne e di apparecchi per inviare e ricevere informazioni» afferma Jan Spjuth, project manager presso la Supply Chain Developement Ikea in Svezia.

Ora, quando precisamente sarà possibile iniziare a utilizzare la tecnologia Rfid all’Ikea dipenderà da una serie di fattori di mercato. Si prevede che il costo delle etichette e dei lettori Rfid scenderà. Anche la concorrenza sta progettando delle iniziative strategiche Rfid. Ma, soprattutto, occorre uno standard Rfid. Ikea dunque appoggia e segue da vicino gli sviluppi Rfid/Epc.

«Il progetto Rfid è ancora all’inizio», afferma Jan Spjuth. «Non svilupperemo un nostro sistema Rfid, ma seguiremo gli standard esistenti».

Ikea prevede di avviare dei test Rfid il prossimo anno, presso alcuni punti vendita per determinati flussi di prodotto.

«Abbiamo già compiuto il primo passo con l’adozione degli standard GS1 e l’uso degli Sscc. Questo è un requisito fondamentale per una successiva introduzione dell’Rfid/Epc» conclude Jan Spjuth.

Due parole su Ikea

Ikea è una multinazionale dell’arredamento fondata nel 1943 da Ingvar Kamprad. Il primo punto vendita Ikea aprì nel 1958 ad Älmhult. Oggi, il gruppo conta quasi 240 punti vendita in 34 paesi. Nel 2006, il fatturato è stato di 161 miliardi di corone svedesi (circa 20 miliardi di Euro). L’azienda conta 148 mila dipendenti in 44 paesi e si serve di circa 1.500 fornitori presenti in 55 paesi. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.ikea.com.