economia

01. Incertezza sull’economia italiana: maggiore concorrenza e liberalizzazioni per sbloccare la crescita economica?

L’economia italiana, dopo un 2006 che ha visto crescere il Pil del +1,9%, apre il 2007 con un rallentamento della crescita (+0,3%), spiegato in parte dalle buone performance del periodo precedente e sostenuta da agricoltura, costruzioni e servizi. La domanda cresce grazie alla maggiore propensione delle famiglie italiane all’acquisto soprattutto di beni durevoli. Gli investimenti, pur rimanendo positivi, rallentano. Sembra che l’economia italiana stia attraversando una leggera frenata dove però, già il secondo semestre del 2007 dà segni di ripresa e previsioni più ottimistiche si prospettano per il primo semestre 2008.

La fiducia rallenta

Sulla base di questa situazione economica reale, gli associati Indicod-Ecr nella V edizione dell’Osservatorio economico (I semestre ‘07) evidenziano un sentiment in flessione: il clima di fiducia rallenta per la seconda edizione consecutiva, sebbene i valori assoluti si mantengano ancora sopra quota 100, sostenuti da un velo di ottimismo. Si tratta, in definitiva, di una sostanziale stabilità che si mantiene, però, cauta sia per il trend di crescita attualmente moderato sia per le incertezze sul futuro.
Entrando più in dettaglio, ancora una volta il sentiment degli associati Indicod-Ecr è influenzato dalla scarsa fiducia riposta nella situazione economica generale del paese. Gli indici sono al ribasso: pessimismo nei confronti del rilancio del sistema paese e forse anche nella capacità delle forze politiche di seguire e sostenere questo percorso. Pessimismo tra l’altro sostenuto da performance del sistema Italia al di sotto di quelle dei maggiori paesi europei. In particolare anche per la Gdo si registra una flessione nel sentiment, sebbene si mantenga al di sopra di quota 100, confermando l’ottimismo già evidenziato in passato probabilmente legato al tema delle liberalizzazioni in atto.
Osservando le risposte sul clima di fiducia, sono le imprese del Centro-Sud e le imprese minori in termini di fatturato ad accusare la flessione maggiore.
Sul fronte dei prezzi l’inflazione attesa è sostanzialmente in linea con i valori dichiarati dall’Istat negli ultimi mesi, mentre l’inflazione relativa al proprio settore è dichiarata sempre più alta rispetto all’indice generale, ad esclusione della Gdo.

Concorrenza e competizione

Per la prima volta in questa edizione è stato dedicato uno spazio particolare ai temi della concorrenze e della competizione, ritenuti di importanza cruciale per il sistema economico italiano alle prese con performance economiche inferiori alla media degli altri paesi europei. Ci si interroga, quindi, sulla concorrenza come propulsore della crescita economica. A tal proposito circa il 60% degli associati Indicod-Ecr dichiara di operare in un contesto fortemente competitivo e di avere un posizionamento competitivo in linea con i concorrenti: situazione che viene confermata con maggiore forza nel caso delle grandi imprese del largo consumo.
Interessante comprendere meglio quali siano le strategie perseguite per restare competitivi sul mercato. Per industria e commercio all’ingrosso, il principale fattore competitivo è la qualità del prodotto; un’affermazione in linea con diverse analisi sul sistema produttivo italiano a cui si attribuisce una fase di ristrutturazione e riorientamento a favore di produzioni a maggior valore aggiunto, accompagnata da un maggior orientamento all’efficienza, alla flessibilità e alla riduzione dei costi. Grande attenzione, quindi, all’organizzazione interna e all’uso dei fattori produttivi, soprattutto in un contesto competitivo aggressivo.
Per la Gdo, come è comprensibile, viene indicato un maggior orientamento strategico alla riduzione dei costi e allo sviluppo della rete commerciale, particolarmente in quelle aree dove sono ancora disponibili spazi di crescita.
Indagando i mercati in cui, a detta degli imprenditori, sarebbero maggiormente necessari interventi per aumentare la concorrenza, le risposte si concentrano sui settori dell’energia e dei servizi, prevalentemente finanziari e assicurativi. La Gdo, quale anello finale della filiera, esprime attese di maggiori benefici derivanti da risparmi generati a monte negli altri settori.
Per gli associati Indicod-Ecr la concorrenza è principalmente vista come generatrice di innovazione e stimolo ad un miglioramento continuo; un beneficio, quindi, per i processi interni, ma che si traduce in un aumento dei benefici per il consumatore finale.
Da non trascurare, infine, il parere di chi non crede della concorrenza. Incrociando tre dimensioni quali la “fiducia nella concorrenza”, i “benefici per la propria impresa” e i “benefici per il consumatore”, oltre il 56% dei rispondenti esprime pareri favorevoli, il 21% del campione è critico e considera la concorrenza dannosa e praticata in modo sleale. Il restante 22% manifesta sfiducia nella competizione (seppur in maniera inferiore rispetto al secondo gruppo) ma le riconosce e ne apprezza i benefici indotti.

Figura 1 - Le percezioni sulla concorrenza

Per informazioni: studiericerche@indicod-ecr.it