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01. Rfid e gestione dei processi

L'Oxford English Dictionary descrive il termine "innovazione" come: “l'azione o il processo di innovare” e “un nuovo metodo, concetto, prodotto, ecc”; il Websters American Dictionary invece ne dà la seguente descrizione “l'introduzione di qualcosa di nuovo” e “un nuovo concetto, metodo, o dispositivo”. In entrambi i casi l'elemento cardine è costituito dalla novità. Da ciò sembra logico e realistico dedurre che il semplice miglioramento di un elemento o di una situazione preesistenti non soddisfi propriamente tale requisito essenziale. Se ne deduce che anche nel caso della tecnologia Rfid l'innovazione deve riguardare aspetti che si distaccano in modo sostanziale dal passato. Ciò non significa che il miglioramento dell’attuale situazione non rappresenti un'innovazione, ma semplicemente che il miglioramento deve essere sufficientemente importante da modificare i parametri di funzionamento in modo significativo.
Il miglioramento di qualsiasi operazione commerciale si ottiene solo attraverso una ristretta serie di modalità: impiegare meno lavoro per ottenere gli stessi risultati; fare lo stesso lavoro in meno tempo; eseguire il lavoro in modo più accurato; esporsi a meno rischi fisici o finanziari; impiegare meno capitale per ottenere gli stessi risultati; incrementare la customer satisfaction.
L'uso innovativo della tecnologia Rfid contribuisce a ciascuna di esse. Presto spiegheremo come, ma prima occorre ricapitolare le caratteristiche fondamentali di un sistema Rfid Uhf passivo: 1) nessuna portata ottica richiesta; 2) possibilità di leggere tag multiple in un intervallo di tempo brevissimo; 3) capacità di archiviazione dati limitata esclusivamente dalla capacità della tag; 4) possibilità di riutilizzare alcuni tipi di tag; 5) lettura della tag anche in movimento; 6) quando le condizioni lo permettono le tag (Gen 2) possono essere lette a distanza superiore ai 6 metri; 7) i liquidi a base di acqua assorbono l'energia radio; 8) i metalli riflettono il segnale dopo aver assorbito una piccola quantità di energia.
Osserviamo la prima delle caratteristiche menzionate: la tecnologia Rfid non richiede una certa portata ottica fra tag e lettore, come accade invece con i codici a barre. Questo significa che non occorre vedere le tag poste sui cartoni impilati in un pallet per leggerle. E anche se i singoli cartoni posti nel pallet contenessero articoli muniti di tag, non sarebbe necessario vederle. In realtà ciò dipende dalla natura dei materiali o delle merci trasportate, in quanto se i cartoni contengono grandi quantità di materiali metallici o liquidi a base di acqua è abbastanza probabile che le tag non si riescano a leggere completamente. Ma se sono presenti merci "amiche" delle onde radio, questo è esattamente ciò che si può ottenere.
Per fare la stessa cosa con i codici a barre occorrerebbe aprire il pallet, effettuare la scansione di tutto il suo contenuto e rimettere ogni cosa a posto, un’operazione che richiederebbe molto tempo e lavoro e che per questo si cerca di evitare.Non smetto mai di sorprendermi osservando quante operazioni richiedono la stampa di fogli di codici a barre da attaccare all'esterno dei pallet affinché possano essere sottoposti a scansione per controllarne il contenuto. Ecco un caso in cui l'innovazione ha migliorato enormemente i tempi e l'accuratezza delle operazioni.
La capacità di leggere contemporaneamente più tag riduce notevolmente il tempo necessario per eseguire un'operazione. Normalmente le operazioni fatte da un qualunque produttore richiedono l’impiego di pallet contenenti diversi prodotti posti in cartoni di varie dimensioni. Questi non si impilano perfettamente e non è possibile verificare il contenuto all'interno del pallet contando semplicemente le file esterne e i piani del pallet. Perciò bisogna aprire il pallet, eseguire la scansione e ricomporlo. Con le merci compatibili con le radiofrequenze è sufficiente passare il pallet al vaglio di un idoneo strumento composto da un lettore e un'antenna. Per le operazioni in ambito retail è sufficiente eseguire la scansione di interi scaffali per verificarne il contenuto e utilizzare il medesimo scanner per effettuare una ricerca sulle scorte in magazzino e localizzare un singolo articolo o un gruppo di articoli senza dover eseguire l'operazione esaminando l'etichetta di ognuno di essi. Questa innovazione elimina la necessità di aprire e poi ricomporre i pallet, o contare gli articoli sullo scaffale e cercare le scorte in magazzino, inoltre riduce le ore di lavoro dedicate a tali operazioni e incrementa l'accuratezza dei rilevamenti effettuati su pallet o magazzino.
Prima dell'avvento della tecnologia Rfid tutti gli oggetti coinvolti in queste operazioni dovevano essere fermati e allineati per consentirne l'identificazione. È vero che gli scanner di codici a barre possono essere posizionati su nastri ad alta velocità, ma tuttavia il loro costo è generalmente elevato e ciò nonostante l'etichetta con il codice a barre deve sempre essere posizionata a portata ottica dello scanner e deve mantenere una certa angolazione altrimenti la scansione non sarà possibile. Con la tecnologia Rfid non occorre più fermare il movimento degli oggetti per identificarli. È questa, probabilmente, l'innovazione più importante fra tutte quelle illustrate, in quanto consente di apportare molti altri cambiamenti significativi e offre molteplici opportunità per migliorare le operazioni.
Gli ambienti di oggi ce ne offrono molte. Ci sono molti punti dei nostri processi in cui vorremmo sapere dove si trova la merce. Ma il numero di volte in cui riusciamo a includere questa fase nei nostri processi è abbastanza limitato rispetto alla frequenza con la quale vorremmo conoscere queste informazioni. La ragione di ciò risiede nella difficoltà, nei costi, nel tempo e negli sforzi necessari per individuare dove e quando un certo oggetto si trova. Ricordiamo che per utilizzare i codici a barre occorre essere a portata ottica, interrompere il flusso delle merci, possedere apparecchiature costose o avvalersi del lavoro umano, e così via. Pertanto conoscere gli spostamenti di un certo cartone da una zona a un'altra durante una qualsiasi operazione comporterebbe costi proibitivi se seguito punto per punto. Ma con la tecnologia Rfid è sufficiente disporre unicamente di un'antenna collocata nel punto di lettura - senza bisogno di interrompere il flusso delle merci, né avvalersi di uomini, né di allineare alcunché. Oggi, raccogliere informazioni sulla posizione di qualunque oggetto che si muova durante un'operazione non solo è possibile, ma è anche pratico.
Industriali, commercianti, provider di servizi logistici, corrieri e persino gli uffici postali possono cogliere l'opportunità di utilizzare la tag che i produttori per primi appongono sul prodotto. Questa è innovazione - lo stesso tipo di innovazione di cui sono stati portatori i codici a barre all'atto della loro introduzione. Inventata negli anni '50, la prima scansione commerciale ha fatto il suo ingresso sul mercato nel 1974 su un pacchetto di gomme Wringley. Originariamente pensati per sveltire le operazioni alle casse dei punti vendita al dettaglio, i codici a barre oggi sono utilizzati per una molteplicità di scopi che vanno ben oltre l'idea iniziale. Lo stesso accadrà con la tecnologia Rfid.
Occorre ricordare, inoltre, che incrementando la velocità delle merci lungo la catena si riducono i volumi complessivi in gioco e di conseguenza gli investimenti di capitale necessari per supportarli. Velocizzando i processi di base, i sistemi Rfid favoriscono la riduzione delle scorte. Forse questa non è un'innovazione in senso tradizionale, ma è tuttavia un'importante conseguenza che si origina dall'innovazione attuale.
Siete mai andati in un supermercato alla ricerca di un certo articolo e trovando lo scaffale vuoto avete chiesto a un addetto alle vendite se ci fossero altri pezzi disponibili nel magazzino? Ho vissuto molte volte questa situazione nell'ambito delle nostre continue ricerche. Nella maggior parte di casi ho ottenuto la stessa, rapida risposta: "No". La persona a cui ho domandato non è neppure andata in magazzino per verificare in quanto sapeva perfettamente che aveva scarse probabilità di darmi una risposta prima che io, stufo di aspettare, me ne andassi. Pertanto, essendo persone intelligenti non perdono il loro (e il mio) tempo con inutili ricerche. Tuttavia, come cliente non posso certo dirmi soddisfatto: devo andarmene a mani vuote o recarmi altrove per acquistare quel dato articolo senza neppure essere certo di trovarlo. E in più mi hanno lasciato con la spiacevole sensazione che nel retro si trovino diversi pezzi dell'articolo che sto cercando.
Partendo da un livello di scorte noto, sottraendo i dati del punto vendita e aggiungendo il nuovo approvvigionamento proveniente dal magazzino verso il negozio e rilevato dalla tecnologia Rfid, è possibile sapere esattamente quali prodotti sono esauriti. Ma non solo; utilizzando quegli stessi dati combinati con le previsioni sui livelli di consumo è possibile prevedere quali merci esauriranno a breve. Ora, gli addetti alle vendite anziché girare per il negozio alla ricerca dei prodotti che scarseggiano o del tutto esauriti possono dedicarsi a rifornire quei prodotti che secondo il sistema andranno presto in esaurimento. Questa è il più alto grado di "gestione degli eventi predittiva". Anziché attendere il verificarsi di una certa condizione per avviare l'azione di recupero, si analizzano i movimenti delle scorte basati sulla lettura degli eventi Rfid per fare in modo che la condizione, in primo luogo, non si verifichi mai. Se sulla base di queste informazioni, se l'addetto alle vendite afferma che l'articolo è esaurito sta probabilmente dicendo il vero. Ma, ancora una volta, questa situazione non si verificherà così di frequente come in passato. Questa è innovazione.
Occorre menzionare un ultimo elemento di innovazione. Lo ritengo importante in quanto senza di esso nessuna delle altre innovazioni avrebbe luogo. Si tratta dell'innovazione che riguarda il modo di pensare. L'introduzione dei sistemi Rfid offre l'opportunità di modificare radicalmente il modo in cui la vostra azienda opera e i vostri clienti vivono. Ma questa trasformazione non si avvererà mai se voi considererete la tecnologia Rfid come un semplice sistema da implementare all'interno dei processi esistenti.
Occorre pensare ai processi in modo nuovo, pensare agli obiettivi che vi prefiggete anziché al modo in cui apportare i miglioramenti a questi processi. Certo potremmo anche limitarci a trovare un modo migliore per riapprovvigionare gli scaffali dopo che abbiamo rilevato che siamo sprovvisti di una certa merce, ma è molto meglio pensare a non restarne mai sprovvisti. Dell è un ottimo esempio di questo modo di pensare. Per molti anni l'industria informatica ha prodotto computer sulla base delle previsioni aziendali relative alla domanda dei clienti. Naturalmente, i clienti non vogliono mai esattamente ciò che i produttori pensano che loro vogliano, così le aziende sprecano tempo, denaro ed energie cercando di affinare le loro capacità predittive al fine di ridurre la quantità residua di prodotti sbagliati. Dell ha capito che la gestione delle previsioni era ormai ad un punto morto ed ha quindi scelto di fare il contrario: ha cominciato a gestire la domanda affinché collimasse con il materiale residuo. Una mossa innovativa che fino ad ora l'ha ben ripagata.


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